Associazione
Culturale Nuovi Orizzonti |
Queste righe sono un estratto
dallintroduzione al libro Uomini&Pareti
e non vogliono essere un caposaldo ma semplicemente un invito a conoscere
la favolosa storia dellarrampicata.
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Quasi un secolo fa Preuss teorizzo larrampicata libera nella sua forma piu pura, addirittura sostenendo che si doveva salire solo dove si sarebbe stati capaci di scendere. Preuss era un integralista tutto dun pezzo, anche sostenitore dellarrampicata senza corda, e la sua morte fu commentata con una certa ironia dalla maggior parte dei contemporanei, convinti che il salire era più importante dello stile nel salire. Un atteggiamento su cui non era daccordo anche A.F. Mummery, forse il primo a concepire lidea di via piuttosto che quella di salita. |
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Le idee di Preuss non furono comunque vane per tutti, ma si dispersero nella corsa alla vetta che divenne motivo dominante dellAlpinismo di metà secolo. |
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Negli USA la storia seguì un tracciato diverso, complice anche la geologia: il granito infondeva più fiducia del calcare nel salire usando solo gli appigli. |
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Maestro e precursore dellarrampicata libera fu lamericano John Gill, che negli anni 50 introdusse luso della magnesite e la tecnica dei lanci nellarrampicata. Fu anche precursore della scalata sui massi, come lo fu Pierre Allain in Francia. |
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Quasi contemporaneamente a Gill si comincio a intravedere in Yosemite qualcosa di piu di un semplice paesaggio; aiutati dalle stupende e pulite fessure granitiche, molti americani cominciarono a superare quello che in Europa veniva confusamente indicato come sesto grado (5c/6a). Si narra che il piu elegante fu Salathe, che ebbe per questo da Robbins e compagni lonore del nome di una via ancor oggi fra le piu famose del mondo. |
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Negli anni 60 quindi sicuramente il livello di Yosemite era superiore a quello Europeo ed Australiano, con Royal Robbins in testa e lodierno 6b gia domato sulle lunghe fessure del Capitan. |
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I giovani americani si allenavano duramente e vivevano ai margini della società, praticamente da hippy, e colpirono i primi scalatori europei che viaggiarono oltreoceano. Pete Livesey tornò dagli USA in Inghilterra nel 1975, subito fondando una palestra darrampicata e inneggiando alla scalata libera. |
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Kauk fece unaltra grande impresa con Tales of power (1977, 7b/7b+), anche se la sua fama varco loceano soprattutto per la spettacolare libera di Separate Reality, 1978, un tetto fessurato orizzontale disposto sopra un vuoto siderale. |
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Quando le foto di queste libere arrivarono in Europa, la reazione degli alpinisti classici fu addirittura di incredulita, mentre alcuni giovani cominciarono a lanciarsi su tutto il granito fessurato a disposizione; dal canto suo Messner, precursore come sempre e grande studioso dei pochi pionieri dei decenni precedenti, trascrisse nel rivoluzionario "settimo grado", un testo che fece epoca, quelli che secondo lui dovevano essere i dettami dellalpinismo su roccia: fra questi, non usare le protezione per progredire, e quindi salire in libera, possibilmente con meno chiodi possibili. |
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Negli stessi anni, con pochissima eco in Europa e USA, Kim Carrigan domava Prokol Orum (Australia, M.ti Arrapiles 7b+, 1978), e poco dopo Yesterday (1979, 7b+/7c): erano livelli molto al di la dei limiti europei. |
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In Francia, intanto, suscitava clamore Le Triomphes dEros, di JC Droyer, (1975, 6c+) che diventera il piu polemico e acceso sostenitore del free climbing (liberando moltissimi settimi gradi in tutte le Alpi alla fine degli anni 70). Droyer scateno un vero vespaio in Francia, simile a quello suscitato da Messner qualche anno prima nel suo libro "assassinio dellimpossibile": entrambi affermarono chiaramente che lartificiale stava uccidendo larrampicata, e che si poteva fare molto di piu laddove si preferiva affidarsi a staffe e chiodi. |
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Ma la rincorsa europea sembrava infinita: Pete Cleveland centro l8a gia nel 1977, ma molto piu clamore fecero Phoenix e Grand Illusion, questultima una stupenda fessura strapiombante che Tony Yaniro risolse nel 1979. Per dare unidea di quanto fossero avanti gli americani nell80, basta dire che al suo primo viaggio oltreoceano Gullich non riuscì (1979) sulle due vie in questione, tanto che gli ci vollero 10 mesi di allenamento mirato per vincerle entrambe nel 1982 (e fu il primo 8a europeo; ma non su suolo europeo). |
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E questa fu veramente unimpresa che segno unepoca, e il passaggio di testimone fra Yosemite e lEuropa. |
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Ma naturalmente altre nazioni si muovono, anche se con meno pubblicita: le dolomiti furono per esempio sconvolte dal 17enne Sustr che, incitato da Igor Koller, tirera un settimo espostissimo e assolutamente sprotetto nella via del Pesce, in Marmolada; via storica, "Attraverso il pesce " e una delle prime vie col 7+ obbligatorio in apertura (mentre, in ripetizione di vecchi itinerari artificiali, Manolo, Droyer, Albert, Zaik avevano gia toccato lottavo e il nono). |
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L82 vede la rincorsa in falesia all8a, sfiorato ancora da Manolo, dal gia famoso e mediatico Edlinger, da sempre piu francesi. In Francia, infatti, larrampicata esplode: grazie ai video di Berhault, Edlinger e Destivelle, grazie al Verdon e a tutti gli altri km di roccia a disposizione, grazie al classico sano sciovinismo francese. Non sara vero che saranno padroni di tutta levoluzione dellarrampicata, ma lo faranno credere molto bene!! |
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Nell83, da piu parti, in falesia si dichiara finalmente l8a. Questione di mesi o settimane, ufficialmente e Ca glisse au pays des merveilles di Edlinger, ad entrare nella storia. Ma lo meritano anche Reve de Papillon e Le caeur est un chasseur (Mouries), dellelegantissimo Antoine Le Menestrel; Crepinette (Eaux claires), di Guillot; Fritz de cat, (Saussois), fine 1982 , di Tribout; Draculella, di Manolo. E The Face, in Germania, che Jerry Moffat dichiara 8a+ (un altro da intervistare, probabilmente sopra le parti). |
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In montagna invece l8a arriverà nel 1988, naturalmente con Manolo ma anche con i giovanissimi fratelli Huber, cognome destinato a diventare famoso. Mentre nel 1984 il fuoriclasse norvegese Hans Cristian Doseth aveva introdotto la filosofia free (insieme a quella dello stile alpino) in Karakorum, con una via di 1600 metri sulle Torri di Trango. |
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Tappe storiche e fondamentali per la decisiva esplosione del free climbing, a cui, ufficialmente con la prima gara del 1985 e poi con le prime falesie spittate vicine, si affiancherà larrampicata sportiva. |
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Da allora lequivoco si è sempre più ingigantito, e pochi si curano di chiarirlo. Eppure basterebbe leggere la storia di un Alex Huber o di un Manolo per distinguere quando uno scalatore si impegna nellarrampicata sportiva (Huber ha allattivo due 9a irripetuti da anni) e quando supera i limiti nel free climbing (sempre Huber, sulle grandi pareti di tutto il mondo, e Hirayama sulle vie di El Capitan, due recentissimi esempi). Una distinzione importante per esaltare sia che apre il futuro nellarrampicata sportiva (Steve Mc Clure e Chris Sharma, due nomi fondamentali dellinizio secolo) sia chi esplora la visione indicata da Doseth, Knez, Gullich e Albert negli anni 80: il free climbing sulle "Big Walls". |
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Fabio Palma
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