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Tra le migliaia di turisti, molti dei quali italiani, che ogni anno, da giugno a settembre sbarcano ad Igoumenitza ben pochi si staccano dalla linea di costa, troppo forte è il richiamo di spiagge assolate dove gli ulivi scendono sino ad un mare che ancor oggi non teme confronti con i più celebrati tropicali. |
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Eppure, a circa cento chilometri dalla costa si nasconde un mondo affascinante: paesini abbarbicati come le case di un presepe, alle montagne del Pindo, gole profonde e fiumi impetuosi. Dalla costa sino al confine con l'Albania, due mondi, apparentemente opposti, si fondono offrendo la possibilità di una vacanza mare e monti comodamente realizzabile in due settimane. |
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Il paese si raccoglie attorno al piccolo porto, con case ordinate, un bel lungomare ed una discreta recettività che spazia dal campeggio, agli “studios”, ad alcuni alberghi. |
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Il piccolo arcipelago di isole che, a sud, ripara il porto dai venti di libeccio merita un'accurata esplorazione a bordo di una piccola imbarcazione a motore in grado di navigare per una giornata alla scoperta di grotte, archi naturali e molte spiagge isolate. A sud la costa è incisa da decine di piccole insenature chiuse spesso da isolotti; a guardia della spiaggia l'immancabile “taverna” offre, nelle ore più calde refrigerio condito da souvlaki ed insalata greca, qui e sul lungo porto del paese, si consuma la vita notturna in un piacevole mix di musica regionale e nuove tendenze. |
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Al termine della riviera, si entra in nel letto del fiume per risalirne il corso, solo in un tratto, chi non sia dotato di statura teutonica, sarà costretto ad una breve nuotata. Il paesaggio è ora dominato dalle pareti calcaree che riflettono il bianco delle rocce nel verde smeraldo dell’acqua sino a raggiungere in un paio d'ore un ponte romano che sovrasta una piacevole area di pic nic. |
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Dal verde smeraldo del mare a quello più intenso dei boschi di montagna il passo è breve, due ore di auto separano infatti la costa dal Parco Nazionale del Pindo. Il gruppo montuoso ad est di Ioannina, la capitale dell’Epiro, a ridosso del confine con l’Albania, è inciso da gole profonde ed incassate tra pareti alte centinaia di metri, fiumi dalle acque verde smeraldo scorrono immersi in boschi, talmente fitti, al punto che il sole fa fatica a penetrarvi. |
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Lasciate le auto nella piazza d'accesso, ci si aggira tra le case ben ordinate attraverso vicoli larghi non più di due metri e delimitati da bassi muri a secco. Tra i due paesi un ruscello crea una serie di pozze d'acqua che si susseguono, interrotte solo da grandi lastroni di roccia sui quali distendersi per immergersi in una buona lettura interrotta solo per un rinfrescante tuffo! |
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Per gli amanti del trekking da non mancare la salita ai Dragon Lakes, Dragolimini, si sale da Micro Papingo per un agevole sentiero in tre ore sino ad un rifugio dominato dall'imponente mole del monte Astraka. Decisamente meno impegnative le passeggiate lungo le gole di Vikos ed il fiume Voidomatis, a due passi da Papingo, seguono il corso del fiume attraverso boschi di platani per raggiungere rispettivamente: una sorgente dove l’acqua crea pozze limpide quanto fredde ed un ponte romano. |
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A pochi chilometri da Kipi, nel versante orientale del parco, il letto del fiume, ora in secca, viene interrotto da un imponente ponte ad arcata unica, ancora più spettacolare, per la semplicità delle tre arcate, quello a ridosso del paese; attraversarlo dà la sensazione di cavalcare le montagne russe, per il movimento di saliscendi e per la mancanza di balaustre laterali, si prova un vero senso di vertigine! |
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A Tsepelovo, trattoria, piazza e gigantesco platano rappresentano un'unità indissolubile segnata dal ritmo della musica e dai balli sfrenati dei bambini controllati a vista da vecchie e popie, tutti rigidamente in nero. Ancora pochi chilometri ed il paesaggio cambia radicalmente, ulivi e querce lasciano il posto a boschi di conifere che si estendono a perdita d'occhio, sembra di essere improvvisamente finiti nel cuore di una valle svizzera o tirolese. |
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Non è solo la natura, pure articolata ed affascinante, non sono solo le tradizioni o la cultura, a rendere affascinante un viaggio dal mare alle montagne dell’Epiro. E' l'insieme, la sensazione che un elemento non sarebbe senza la presenza degli altri, la sensazione di essere entrati in un mondo in cui l'orologio della storia sembra essersi fermato. Non saranno pochi ai quali questo mondo ricorderà le proprie radici, sarà un po’ come rivedere “Pane amore e fantasia”. |
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